martedì 29 settembre 2015

Review Il ribelle di J.R. Ward

Ciao, avid readers! Ovviamente non potevo perdermi un libro di J.R. Ward, quindi dopo una ricerca sfrenata tra le edicole, sono riuscita a trovarlo e l'ho subito iniziato. Ogni libro della Ward mi è sempre piaciuto, che si parli de La confraternita del pugnale nero o altri romance stand alone, quindi mi aspettavo molto anche da Il ribelle, invece non è stato proprio amore a prima... lettura.


Serie: The Moorehouse Legacy
1. Il ribelle
2. His comfort and Joy
3. From the first
4. A man in a million
Editore: Harlequin Mondadori
Genere: Romance

Bello e dannato, Nate Walker non ha mai evitato di seguire i suoi sogni, anche se questo ha significato intraprendere la strada più difficile e lasciare la ricchezza della sua famiglia e una donna di cui era innamorato, ma che in realtà puntava solo al suo denaro. Diretto a New York, è convinto che niente possa impedirgli di aprire il suo ristorante a cinque stelle, finché un guasto all'auto lo costringe a fermarsi al White Caps Bed & Breakfast, o meglio nella cucina della sua proprietaria, Frankie Moorehouse, che gestisce la dimora di famiglia nonostante le notevoli difficoltà organizzative ed economiche. L'ultimo problema in ordine di tempo è stata la fuga del cuoco senza preavviso che l'ha lasciata in balia del caos più completo, almeno fino all'arrivo di Nate. Senza averlo cercato, lui si ritrova tra le mani un lavoro di cui non ha veramente bisogno. Resterà lì fino al Labor Day, questo è l'accordo che stipula con la coriacea Frankie. Ma col passare dei giorni il suo interesse si sposterà dalla cucina del bed and breakfast alla sua indipendente e risoluta proprietaria sebbene lui sappia già che con una come Frankie un'avventura con data di scadenza è da escludere.

Nate è uno chef in cerca del luogo ideale dove aprire un ristorante con il suo amico Spike (ammetto che il nome mi ha subito fatto venire in mente Buffy!), nel frattempo decide di cercare un lavoro estivo quando la sua macchina lo abbandona ed è costretto a proseguire a piedi. Dopo qualche chilometro si trova nella cucina del White Caps, un albergo sull'orlo del fallimento di proprietà della famiglia Moorehouse. Nate arriva proprio nel momento in cui la cucina del White Caps è in crisi, senza un cuoco e con la proprietaria Frankie sull'orlo di una crisi di nervi dopo aver bruciato tutta la cena che cercava di preparare per i pochi clienti rimasti. 
Frankie capisce subito che Nate è uno chef straordinario e quest'ultimo le propone di lavorare al White Caps fino al Labor Day. Gli incassi ben presto aumentano, alcune sere si ritrovano addirittura al completo, ma Frankie è ben lontana dalla somma che le serve per estinguere i debiti accumulati e fare le dovute ristrutturazioni alla proprietà. 
Frankie sente la responsabilità di trovare una soluzione, quella è la casa della famiglia Moorehouse da generazioni e ha una sorella e una nonna affetta da demenza a cui assicurare un tetto sulla testa. Nate rimane subito affascinato da Frankie e dalla sua tenacia, quindi cerca in tutti i modi di osservarla, corteggiarla e cercare di farle capire che l'attrazione che sentono è troppo forte per ignorarla. 
Il rapporto tra Nate e Frankie è molto semplice, senza inutili drammi nel cercare scuse per stare lontani o eventi che influiscono nel loro rapporto. Nasce in modo graduale e allo stesso velocemente, passano del tempo insieme, si conoscono meglio, si confidano e il passo all'avere un rapporto esclusivo è immediato. Entrambi vogliono negare a loro stessi di provare dei sentimenti forti, così come Nate non sa come farà a lasciarla dopo il Labor Day e andare a NYC per aprire il suo ristorante. Tutto si fa più chiaro quando finalmente Spike trova il locale perfetto da acquistare e per Nate si presenterà il momento di prendere una decisione importante, la più difficile della sua vita e allo stesso tempo la più spontanea.
Frankie e Nate mi sono piaciuti, li ho trovati personaggi semplici, non contorti e spontanei tra loro senza sotterfugi inutili, eppure in alcune parti avrei voluto degli approfondimenti, compreso l'epilogo che ho trovato troppo breve.
I fratelli di Frankie, Joy e Alex, sono accennati in questo libro con i loro amori a loro detta non corrisposti, e saranno i protagonisti dei prossimi libri della serie. Sono curiosa di leggere quello di Joy, dato che qui viene presentato anche il suo lui. 
Il ribelle è molto scorrevole, la trama non è particolarmente originale, ma si arriva a fine libro senza neanche rendersene conto. Lo stile della Ward si riconosce, ma non è spiccato come in altri che ho avuto il piacere di leggere, questo sembra molto più leggero e abbastanza breve. Insomma, di certo non è un libro che boccio, è una lettura piacevole, ma da quest'autrice mi aspetto molto di più e credo che il prossimo di questa serie sarà migliore di questo, perché già le basi buttate ne Il ribelle mi fanno presagire una storia più intrigante. Quindi sicuramente è un libro che consiglio a chi cerca qualcosa di poco impegnativo, scorrevole e a chi non vuole perdersi nulla di J.R. Ward! 
Fatemi sapere cosa ne pensate e se anche voi avete avuto le mie stesse impressioni!
A presto, readers! 

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