giovedì 9 aprile 2015

Review Noi ai confini del mondo di Morgan Matson

Buonasera, avid readers! Vi avevo già presentato l'imminente uscita di questo libro ed ero molto curiosa di leggerlo, visto che amo i romanzi che parlano di storie on the road non potevo farmi sfuggire questa occasione! Ecco a voi la recensione!


Autoconclusivo
Editore: Newton Compton

Amy Curry pensa che la sua vita sia uno schifo. Suo padre è recentemente scomparso in un incidente d’auto e sua madre ha deciso di trasferirsi dalla California al Connecticut, proprio durante il suo ultimo anno di scuola. Il viaggio in macchina per raggiungere la costa opposta degli Stati Uniti è lunghissimo, e con lei ci sarà Roger, figlio di un’amica della madre, che Amy non vede da quando erano bambini. Perciò, quando se lo trova di fronte, Amy ha uno strano sussulto, che però è brava a nascondere. La verità è che non è esattamente entusiasta all’idea di attraversare il Paese con qualcuno che non conosce, ma la strada è infinita e bisogna darsi il cambio alla guida. Il tragitto scrupolosamente programmato da sua madre viene però completamente stravolto, via via che l’iniziale diffidenza tra i due diventa simpatia, e il viaggio si trasforma, ora dopo ora, in qualcosa di diverso, molto speciale e più profondo… 


Navigando sul web in cerca di informazioni su questo libro ho scoperto che era già stato pubblicato in Italia nel 2011 con il titolo In viaggio verso noi da parte della Mondadori, quindi questa è una seconda pubblicazione! Sicuramente l'ho apprezzata di più sia per titolo che per copertina, visto che è la stessa dell'originale ed è perfetta per il tema del libro. 
Questo libro si presenta come un vero e proprio diario di un viaggio on the road, con appuntati scontrini, biglietti, foto di ogni posto visitato e l'ho trovato geniale, molto originale e divertente. La storia parla di un viaggio che inizialmente è visto solo come un modo per arrivare dall'altra parte dell'America senza spendere soldi in biglietti aerei e la spedizione di un auto, ma ben presto si rivela un viaggio molto più spirituale, dove sia Amy che Roger capiranno molte cose riguardo loro stessi e altre persone che li circondano. Per Amy segna il perdono di se stessa ed espiare quelli che lei sente come sensi di colpa, mentre per Roger è un modo per dire addio alla ragazza che gli ha spezzato il cuore, ed è ancora più difficile per lui visto che è una parola che non pronuncia mai per scaramanzia. 
Nessuno dei due si aspetta di prendere in mano una cartina e decidere la strada da percorrere, lasciarsi andare ai desideri di vedere determinati posti e specialmente a liberare la mente da tutto ciò che nella vita quotidiana li assilla. 
Amy e Roger iniziano questo viaggio costretti dalle rispettive madri, quindi nessuno dei due sa cosa aspettarsi dall'altro. Da subito il loro rapporto diventa amichevole e ben presto iniziano ad aprirsi e a confidarsi, in particolare grazie ad un giochino che fanno in auto per tenersi svegli e che diventa una loro routine. 
Amy fiorisce sotto lo sguardo di Roger, riprende quella sicurezza in se stessa che aveva perso e inizia a capire che tutto ciò che aveva evitato negli ultimi tre mesi, perché la facevano soffrire, sono una parte importante della sua vita, come la musica di Elvis Presley, riavvicinarsi a suo fratello e ritornare a guidare.
Per Roger si tratta solo di accompagnare Amy, aiutarla nei suoi cambiamenti e dal canto suo imparare a dire addio. 
Visitano molte cittadine, attraversano strade deserte, fanno soste in posti in cui volevano andare e Amy propone tappe che le fanno ricordare le gite con la sua famiglia. Tutto ciò è accompagnato dalla musica, playlist di Roger e infine qualcosa di Amy. 
Solo dopo che Roger riesce a dire addio alla sua ex ragazza, si libera dai vincoli che lo tenevano ancorato a un rapporto finito da tempo. Questo fa sì che la relazione tra Amy e Roger diventi più profonda e intima, ma questo solo nella parte finale del libro. 
Gli addii non mi sembrano più così importanti come un tempo: avevo scoperto che quando non rivedrai mai più una persona, non è l'addio che conta. Ciò che importa è che non potrai più dirgli nient'altro. E rimani con una conversazione in sospeso che durerà in eterno.
Non si tratta di un libro romantico, anche se la storia tra Amy e Roger è molto dolce. Il finale l'ho trovato troppo breve, mi sono sorte molte domande su cosa sarebbe successo dopo, ma essendo un libro autoconclusivo non ci rimane che immaginare i successivi eventi.
Questo libro parla del ritrovamento di se stessi, non della persona che si era prima, ma di una nuova e migliore, perché a volte si tratta solo di decidere di imboccare un'altra strada da quella designata che porta a nuove avventure e creano ricordi che ti lasciano il segno.
Lo consiglio a chi ama i viaggi on the road, a chi vuole scoprire nuove cose dei piccoli paesi americani e in particolare se si vuole accompagnare i due protagonisti in un percorso e vederli crescere e imparare ad accettare delle realtà che volevano respingere, perché tutti molte volte non vogliamo ammettere ciò che abbiamo davanti agli occhi. Un libro che ho trovato carino, piacevole e la parte fondamentale che è sicuramente il viaggio on the road descritto in modo appassionante. Mi è subito venuta voglia di fare un viaggio simile! In più l'autrice in fondo al libro ha parlato dei suoi viaggi e pare proprio che quello descritto non sia frutto dell'immaginazione, ma di un suo percorso fatto anni prima, quindi ha inserito consigli per chi vuole intraprendere un viaggio simile e molte foto del suo!
Lo avete letto o vi interessa leggerlo? Fatemi sapere!
A presto, readers!

2 commenti:

  1. Cioè, questo libro ce l'ho in lista da marzo dell'anno scorso, e a parte il fatto che ancora non sono riuscita a comprarlo ç.ç mi interessa tanto come trama. Come ho fatto a non vedere neanche questo post, non so o.O XD comunque, adesso che è uscita l'edizione economica, ancora meglio! Comunque, si, questa copertina è molto bella, e sono ancora molto più incuriosita dalla tua recensione. Mi fa piacere sapere che non è la solita storia d'amore, ma un viaggio per riscoprire se stessi. E sono curiosa di leggere e vedere di questo viaggio anche attraverso le immagini. Soprattutto se ispirato da un esperienza vera dell'autrice. Mi ha fatto ricordare che "Città di carta" di John Green, è nato in modo simile. Visto che l'autore ha raccontato che quando andava all'università, durante un viaggio con una sua compagna di corso, aveva letto il nome di questa città che sulla cartina non c'era. E aveva scoperto le "Città di carta", comunque, era una cosa simile, ora non ricordo bene. Quindi, appena riesco lo leggerò! :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Con l'edizione economica buttati! E' una storia diversa dal solito, mi è piaciuta proprio per questo motivo e poi amo i viaggi on the road! =)

      Elimina